PA 4.0: i servizi più innovativi sul mercato

PA-4.0

La PA 4.0 è il volto nuovo, fresco e avveniristico della pubblica amministrazione. Davanti a una tradizione caratterizzata da lentezze, cavilli burocratici, farraginosità e complicazioni, l’amministrazione pubblica si sta ormai da tempo avviando verso una nuova fase, fatta questa volta di nuove tecnologie, sicurezza, rapidità e servizi innovativi al cittadino e alle imprese. Si tratta naturalmente di una transizione complessa, destinata a richiedere anni per essere implementata e completata. Le stesse infrastrutture avranno bisogno di tempo per adeguarsi alle nuove esigenze, così come aziende e competenze. Ma molto si sta già muovendo e non mancano gli esempi di frontiere diventate già oggi realtà.

 

Fatturazione elettronica: un tassello fondamentale della PA 4.0

Il 18 aprile 2019 è stata una data importante per il panorama digitale europeo: è diventato obbligatorio per le amministrazioni aggiudicatrici e gli enti aggiudicatori ricevere ed elaborare fatture elettroniche conformi allo standard europeo. Si è trattato di una novità giunta alla fine di un processo normativo iniziato nel 2014 da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo con la direttiva 2014/55/UE relativa alla fatturazione elettronica negli appalti pubblici. Il tutto in un contesto che fino a quel momento era molto variegato e differenziato. In alcuni Stati la fatturazione verso aziende della pubblica amministrazione era parzialmente obbligatoria; in altri, completamente obbligatoria. In Italia, invece, fino a quel momento non solo vi era una completa obbligatorietà della fatturazione elettronica verso aziende della pubblica amministrazione, ma vi era già un’implementazione in termini di fatturazione tra aziende (B2B).

La direttiva del 2019 si è quindi inserita in un processo di progressiva regolamentazione e omogeneizzazione europea della fatturazione elettronica, partendo proprio dai rapporti con le pubbliche amministrazioni, allo scopo di definire un “Core invoice” che racchiuda e riunisca elementi e informazioni necessarie e sufficienti per la creazione della fatturazione elettronica. Un progetto che è parte delle fondamenta del cosiddetto “mercato unico europeo”.

Obiettivi della PA 4.0

Ma quali sono gli effetti attesi di queste novità? E quali gli scenari futuri del rapporto PA 4.0-imprese, nell’ambito della fatturazione elettronica?

La definizione di un “Core invoice” è ovviamente mirata a ottenere benefici su più fronti (dal risparmio economico a un’accelerazione del processo di dematerializzazione dei processi, partendo dalla fatturazione per coinvolgere l’intero workflow). Ma alle imprese è richiesto di tenersi aggiornate su quanto sarà loro richiesto in futuro dalla PA 4.0: ecco perché, nel quadro, è importante fare cenno anche al progetto Pan-European Public Procurement On-Line (Peppol), progetto promosso dalla Commissione Europea per individuare un insieme di elementi infrastrutturali e di specifiche tecniche che abilitino e facilitino le procedure di e-Procurement.

 

Prepararsi alla PA 4.0: NSO, e poi oltre

La situazione italiana si è aggiornata a febbraio 2020, quando è entrato in vigore il NSO, Nodo Smistamento Ordini, per le aziende del Servizio Sanitario Nazionale: in base ad esso, gli enti ora devono inviare in modo esclusivamente digitale i documenti degli ordini per l’acquisto di beni o servizi e la relativa esecuzione. Si tratta di una parte integrante e innovativa della PA 4.0, che garantisce la trasmissione telematica degli ordini per le aziende portatrici d’interesse nei confronti del Servizio Sanitario Nazionale, così come lo SDI opera la funzione di smistamento delle fatture elettroniche.

I documenti gestiti dal Nodo Smistamento Ordini dovranno essere in formato UBL XML. L’invio potrà avvenire tramite PEC, canali webservice e – eccolo che lo ritroviamo – Peppol, il citato progetto europeo che standardizza i processi di procurement a livello europeo. Per l’attuazione di questo adempimento imposto dalla PA 4.0, dunque, le imprese devono far ricorso a un Access Point Peppol, un nodo che utilizza l’infrastruttura di interscambio dello standard europeo, per trasmettere come intermediario i dati dei documenti digitali.

Tra PA 4.0, NSO e digitalizzazione

La PA 4.0, con il NSO, è dunque portatrice di grandi innovazioni per il sistema Italia, introducendo un protocollo di acquisti per la pubblica amministrazione completamente integrato e digitale. Il fine è favorire la pubblica amministrazione così come i privati, semplificando gli scambi e permettendo di risparmiare risorse e tempo.

Come detto, dal primo febbraio 2020 il NSO è strumento obbligatorio per lo scambio dei documenti d’ordine tra fornitori ed enti del Sistema Sanitario Nazionale, ma – come si legge chiaramente sul sito della Ragioneria di Stato, il servizio sarà poi esteso a tutti gli altri ambiti della pubblica amministrazione. È facile quindi immaginare che il Nodo Smistamento Ordini sarà il futuro degli ordini tra fornitori e pubblica amministrazione.

 

Gli strumenti per integrarsi nel sistema PA 4.0

Ma come prepararsi? I servizi più innovativi offrono la possibilità di accedere a piattaforme gestionali in cloud che siano in grado di offrire un aiuto concreto per adempiere agli obblighi della pubblica amministrazione. E se servirsi del NSO in sé è gratuito, in quanto lo strumento viene messo a disposizione del pubblico dallo Stato, lo stesso non è per la creazione e trasmissione dell’ordine elettronico. Ecco perché bisogna dotarsi di uno strumento gestionale integrato, capace di accompagnare l’azienda in tutte le fasi del ciclo dell’ordine. Magari proprio sfruttando l’economicità di una soluzione cloud, che garantisca anche attenzione agli aspetti legati alla cyber security, aiuti a adeguarsi alle regole, garantisca la compliance e incentivi lo smart working. Il tutto senza dimenticare che presto la PA 4.0 richiederà alle aziende di gestire anche la fatturazione elettronica europea, quindi il DDT, documento di trasporto digitale.

PA 4.0: dal costo all’opportunità

Ecco quindi che si rende sempre più necessario ragionare in ottica di lungo periodo, selezionando tra i servizi più evoluti sul mercato quelli che si presentano come smart, capaci di gestire in modo integrato tutte le attività legate ai nuovi obblighi normativi e in grado di non trascurare nulla. Un obbligo che non va visto come un costo: la digitalizzazione della PA fa infatti risparmiare le aziende, attraverso la dematerializzazione. Per questo l’adempimento agli obblighi (gestione della fattura elettronica, degli ordini elettronici, della fattura elettronica europea e degli altri documenti digitali) diventa un’opportunità, per offrire servizi innovativi ed essere competitivi.