Dal NSO alla fattura elettronica europea: sei pronto?

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La fattura elettronica europea è una realtà, presto lo sarà anche la standardizzazione delle procedure d’acquisto internazionali con NSO. Dalla primavera 2019, tutte le fatture elettroniche scambiate in ambito appalti pubblici verso e da amministrazioni ed enti aggiudicatori dovranno rispettare lo standard di formato previsto dalla direttiva europea numero 55 del 2014. L’obiettivo è quello dell’internazionalizzazione della gestione dei documenti fiscali, in un’ottica di semplificazione per le aziende che si trovano a fare affari con le pubbliche amministrazioni anche oltre i confini nazionali.

Nello stesso contesto si pone l’introduzione, passo per passo, del NSO – Nodo Smistamento Ordini per lo scambio dei documenti d’ordine tra fornitori privati e pubbliche amministrazioni. Sono tutti step di uno stesso percorso che ha come obiettivo ultimo la standardizzazione delle procedure a livello internazionale: facile intuire quindi che queste innovazioni toccheranno in futuro tutti gli ambiti documentali della pubblica amministrazione. È dunque fondamentale per le aziende adeguarsi in tempo, investendo in modo oculato per garantirsi le giuste tecnologie per affrontare questi cambiamenti imminenti. La domanda da porsi come imprenditore è: allo stato attuale, sono pronto?

 

NSO e fattura elettronica europea, verso la standardizzazione

UBL potrà non dir niente a molti, ma si tratta di una sigla che presto diventerà di uso molto comune. Si tratta infatti del formato standard internazionale per lo scambio di documenti fiscali. È stato individuato come il formato di riferimento sia per la creazione degli ordini elettronici da inviare tramite Nodo Smistamento Ordini, sia come formato per la fattura elettronica europea. È il formato adatto alla trasmissione dei documenti tramite il progetto europeo Peppol, infrastruttura creata proprio per fornire uno standard nelle attività di procurement pubblico internazionale.

Uno standard che sta venendo pian piano adottato anche da fornitori e amministrazioni italiane. In primis, da precisare che dal primo febbraio 2020 lo scambio di documenti d’ordine con le pubbliche amministrazioni del Servizio Sanitario Nazionale dovrà avvenire esclusivamente tramite NSO. Peppol è uno dei canali individuati dalle normative per la trasmissione degli ordini elettronici. Una scelta questa, insieme a quella del formato UBL XML in cui preparare i documenti, che guarda al futuro, nella stessa direzione in cui marcia la fattura elettronica europea.

L’obiettivo infatti è garantire procedure d’acquisto completamente digitali. Si punta come anticipato a digitalizzare ogni aspetto, dall’ordine (tramite Nodo Smistamento Ordini) alla fatturazione (appunto attraverso la fattura elettronica europea).

Queste scelte porteranno ovvi vantaggi:

  • Interoperabilità dei sistemi, non solo a livello nazionale ma anche fuori dall’Italia;
  • Semplificazione delle procedure;
  • Risparmio di tempo e di risorse.

Tutte condizioni che da una parte facilitano il business dei privati, snellendo pratiche avvertite come lunghe e troppo burocratiche, dall’altra offre maggiore trasparenze nelle operazioni della pubblica amministrazione. I risultati sono ottimizzazione dei processi e risparmio economico da entrambe le parti.

 

La paura dell’innovazione

Tuttavia, come di fronte a ogni imminente cambiamento tecnologico non mancano perplessità e addirittura resistenza. Molte aziende avvertono questi cambiamenti come meri obblighi normativi cui ci si dovrà adattare, vivendo con angoscia la data di introduzione di tali innovazioni. Così, molti imprenditori ed enti tergiversano, chiedono proroghe, preannunciano catastrofici scenari. Per evitare questi disagi, bisogna comprendere che innovazioni come la fatturazione elettronica europea e il Nodo Smistamento Ordini sono un’occasione, un’opportunità per ampliare e migliorare il proprio mercato.

Attraverso la digitalizzazione dei processi non si ottengono vantaggi solo a livello della propria azienda, ma anche nei rapporti con la pubblica amministrazione. Ovviamente, questo non significa solo che chi non si adeguerà alle regole sarà tagliato fuori dal mercato e non potrà fare affari con la pubblica amministrazione. Ma vuol dire anche dimostrare ai clienti di essere un’impresa all’avanguardia, pronta a innovarsi e a garantire sicurezza e rispetto delle leggi, con l’effetto di una percezione positiva del proprio modo di lavorare.

 

Essere pronti: la necessità di una cultura aziendale dell’innovazione

Dal gennaio 2019 la fatturazione elettronica B2B ha sconvolto il mondo delle aziende abituate a fare affari con i privati, ma in misura nettamente minore quelle che lavorano con la pubblica amministrazione. Infatti, la FatturaPA è obbligatoria dal 2015. Abbracciare la fattura elettronica europea significherà solo fare un ulteriore passo in avanti in questa direzione.

A preparare le imprese, aiutandole a ottenere una cultura aziendale improntata alla digitalizzazione dei sistemi, pensa ora anche il Nodo Smistamento Ordini. La Ragioneria dello Stato, che si occupa della gestione del NSO, già qualche mese prima della fatidica data del primo febbraio 2020 ha dato la possibilità alle aziende interessate di usare in via sperimentale il nuovo sistema. Non solo, ma anche di adottarlo definitivamente in anticipo. Tanti hanno già iniziato, affidandosi a esperti, alle leggi e alla voglia di essere competitivi anche in futuro.