La fatturazione elettronica B2B è partita, ed anche il progetto di sperimentazione con il SID (Sistema di Interscambio). Escono le specifiche tecniche su come produrre la fattura B2B e come tutti si aspettavano è una replica intelligente della fattura PA, che ben funzionava chiaramente solo per la fatturazione verso la Pubblica Amministrazione. Una bella corsa verso l’informatizzazione di uno degli ultimi step dei cicli amministrativi. Però se ci pensiamo bene, ci accorgiamo che siamo in Europa, e con meraviglia scopriamo anche che un progetto simile, partito anni fa, già esisteva.
Si chiama PEPPOL – Pan European Public Procurement Online
Un progetto che ha lo scopo di definire un solo modo in tutta Europa per inviare e ricevere documenti amministrativi con un solo formato, un solo linguaggio, un solo “metodo di trasporto” pertanto, possiamo dire che un tedesco invia ad un italiano un ordine in un formato che un qualsiasi sistema può riconoscere e recepire, l’italiano risponde con un documento strutturato che lo ha ricevuto inviando una conferma d’ordine, che a propria volta il sistema tedesco prende in carico automaticamente con le medesime regole, poi l’azienda italiana provvede a far partire la merce inviando parallelamente un DDT che ha anch’esso un formato unico, riconoscibile ed interpretabile dal sistema informativo ricevente… e dulcis in fundo, stesso giro per la fattura.
Il tutto accade senza che le due aziende si debbano mettere d’accordo sulle regole di interscambio dei documenti, ma semplicemente aderendo alla rete Peppol ed eventualmente affidandosi a degli Access Point, una sorta di intermediari accreditati al “sistema di interscambio Peppol”.
Quello che senza grande sorpresa sta accadendo è che si sta creando un doppio binario, uno Europeo e uno tutto italiano.
Il formato della fattura Peppol è diverso da quello previsto dal Sistema di Interscambio Sogei, succede così che i pionieri che vogliono provare ad informatizzare tutto il ciclo amministrativo – contabile si trovano a giocare due partite, Peppol e Sistema di Interscambio, prova ne è il progetto Ordini Elettronici nella Regione Emilia Romagna. In due tranche, Luglio 2016 e Gennaio 2017, le aziende che hanno rapporti con le pubbliche amministrazioni della Regione Emilia Romagna devono dotarsi di un sistema per recepire l’ordine in formato elettronico (Peppol) e devono inviare anche il DDT in formato elettronico (Peppol) e per la fattura, cosa succede?
Per le fatture verso la PA resta il vecchio formato, chiaramente diverso dal formato Peppol, ma cosa succede per quelle B2B? Se l’azienda aderisce alla fatturazione B2B italiana il tracciato proposto da Sogei è diverso da quello Peppol e quindi dovrà operare su un doppio binario.
Possiamo pensare a scenari del tipo: invio fatture ad aziende UE prima SdI style per farle transitare dal Sistema di Interscambio, così da godere dei vantaggi fiscali prospettati dal D.L. 27/2015 e poi trasformarle in formato PEPPOL per recapitarle al destinatario?
E’ richiesto un grande lavoro di semplificazione da parte dei sistemi informativi (ed informatici) per le aziende, che sono di fatto utenti di questi processi; ecco allora che il concetto di HUB di fatturazione viene in soccorso; in maniera trasparente l’HUB di fatturazione riconosce i documenti, li smista nel canale di comunicazione desiderato e li instrada secondo il protocollo di trasporto corretto, gestendone le notifiche di ritorno e fornisce informazioni per l’azienda che in fondo vuole uno strumento semplice che la aiuti a raggiungere i vantaggi dell’informatizzazione dei processi senza dover entrare nel merito di tutti i tecnicismi richiesti.
Come azienda crediamo che questo sarà il prossimo futuro. Per questo, con LegalSolutionDOC®, abbiamo pensato sia alla Fatturazione Elettronica, sia a PEPPOL ?